Le aziende che fanno formazione in modalità elearning hanno bisogno che i contenuti didattici rispondano a determinati standard tra i quali, in primis, la possibilità di essere tracciati. I sistemi più recenti che permettono di tracciare la formazione a distanza maggiormente utilizzati nell’elearning sono principalmente due: SCORM, acronimo di Shareable Content Object Reference Model (Modello di Riferimento per gli Oggetti di Contenuto Condivisibile) e x-API, o Experience API, noto in precedenza come Tin Can API, che supera le limitazioni dello SCORM e presenta delle funzionalità più avanzate.

La forma primordiale dello SCORM fa la sua comparsa nel 1988 con lo standard “AICC” (Aviation Industry CBT Committee), il nome del Comitato creato da alcune compagnie americane del settore aeronautico che volevano definire uno standard tecnico per l’addestramento a distanza attraverso l’uso della tecnologia. L’obiettivo di AICC era quello di permettere l’interoperabilità tra i diversi prodotti di addestramento computerizzato “Computer Based Training” (CBT), e i vari sistemi di fruizione.

Parallelamente si assiste all’evoluzione delle tecnologie in ambito FAD dove grazie all’avvento di Internet si passa gradualmente dal Computer Based Training (CBT) al Web Based Training (WBT). Lo standard AICC viene dunque progressivamente soppiantato dallo SCORM, la cui nascita risale al 2000 quando il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, attraverso l’iniziativa ADL (Advanced Distribuited Learning), mette a punto un sistema che permetta alle organizzazioni di fruire contenuti didattici svincolati dalla struttura proprietaria, adattabili in più applicazioni e ambienti, indipendentemente dagli strumenti utilizzati per crearli. Lo SCORM, infatti, è un protocollo di comunicazione il cui principale plus è quello di poter essere ospitato su diversi ambienti o piattaforme LMS (Learning Management System). Questo nuovo sistema permetteva inoltre di ridurre notevolmente i costi, dati dalla coesistenza di standard di comunicazione che fino a quel momento venivano realizzati in modalità diverse tra loro.

Cosa c’è nello SCORM?

Lo SCORM consiste in un pacchetto formato da contenuti didattici sotto forma di file, chiamati SCO (Sharable Content Object), e da alcuni parametri che li definiscono, affinché siano catalogabili, tracciabili e riutilizzabili in diversi LMS. La comunicazione tra l’oggetto didattico e la piattaforma viene definita attraverso le API (Application Program Interface) una sorta di “ponte” che mette in atto il collegamento. Grazie a questo scambio di informazioni, il contenuto e-learning può comunicare all’ambiente che lo ospita alcuni parametri tra i quali: la durata del corso, il completamento o meno di una lezione, il tempo di permanenza e la quantità degli accessi, un feedback sulle risposte giuste o sbagliate di eventuali quiz presenti nel corso.

Dallo SCORM all’x-API

La ricerca e il progresso tecnologico non si sono fatti attendere: nel 2011 ADL pubblica un bando con l’obiettivo di condurre una ricerca per uno sviluppo futuro dello SCORM. Il bando viene vinto da Rustici Software e nasce così il progetto “Tin-Can”. Grazie anche ai feedback ricevuti su alcuni questionari somministrati a esperti e aziende specializzate in e-learning, vengono messe a punto nuove funzionalità che rendono Tin-Can sempre più avanzato.
Nel 2013 si dà il benvenuto alla prima versione formale di Experience API o x-API, sviluppata da ADL grazie al lavoro preliminare svolto da Rustici Software. La caratteristica principale che differenzia x-API da SCORM è il tipo di comunicazione. Questa infatti non avviene più tra il contenuto e-learning e l’ambiente LMS, ma attraverso un livello intermedio chiamato LRS (Learning Record Store). Il vantaggio principale della presenza di un livello intermedio consiste nel fatto di poter fruire i contenuti anche con una connessione internet non stabile. L’altro elemento di diversità consiste nel fatto che x-API è in grado di tracciare e archiviare molte più informazioni rispetto a SCORM, come ad esempio quale punteggio ha raggiunto l’utente in un determinato quiz inserito nel corso, se ha postato delle domande nel forum, se ha consultato per intero un video.

Perché “Experience”?

La parola Experience sta per “esperienza di apprendimento”, il vero focus dell’x-API. La filosofia alla base dell’x-API sta nel fatto che un’esperienza di apprendimento possa avvenire in ogni momento, anche a prescindere dal contesto dell’e-learning, come ad esempio l’apprendimento sociale o l’apprendimento informale. X-API infatti, è in grado di supportare le tecnologie emergenti come l’Augmented Reality (Realtà Aumentata), e può essere implementato su qualsiasi ambiente digitale: Mobile Learning, mondi virtuali, Serious Game, apprendimento esperienziale e molto altro. Si parla infatti di “Learning Design” e di “Learning Experience Design”, dove l’attenzione è posta sul discente e non sul contenuto.